I Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) rappresentano una sfida concreta per bambini, famiglie e insegnanti. Dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia sono tra le forme più note, e tutte hanno in comune una difficoltà significativa in uno o più ambiti dell'apprendimento scolastico. Ma cosa c’entra la visione con tutto questo?
Negli ultimi anni, diversi studi e ricerche hanno evidenziato un possibile collegamento tra DSA e alcune disfunzioni visive, non legate a problemi di vista come miopia o astigmatismo, ma piuttosto a difficoltà visuo-percettive, oculomotorie e di elaborazione visiva. Comprendere questo rapporto è fondamentale per offrire un supporto completo e mirato ai bambini con DSA.
In questo articolo approfondiamo:
- Cosa sono i DSA
- Il ruolo della visione nell’apprendimento
- Come le difficoltà visive possono interferire con i DSA
- L'importanza di una valutazione visiva funzionale
- Strategie e percorsi di supporto integrati
Cosa sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)
I DSA sono disturbi del neurosviluppo che riguardano abilità specifiche coinvolte nei processi di lettura, scrittura e calcolo. Sono riconosciuti dalla legge italiana (L.170/2010) e non dipendono da deficit cognitivi, sensoriali, neurologici o ambientali.
Ecco le principali tipologie:
- Dislessia: difficoltà nella lettura (lenta, imprecisa, con errori)
- Disgrafia: difficoltà nella scrittura dal punto di vista grafico
- Disortografia: errori ortografici frequenti e difficoltà con le regole grammaticali
- Discalculia: difficoltà nella comprensione e uso dei numeri e dei calcoli
Ogni bambino può manifestare uno o più DSA con intensità diversa. Spesso sono associati anche a disturbi dell’attenzione (ADHD) o a difficoltà emotivo-relazionali, rendendo il quadro ancora più complesso.
L'importanza della visione nell'apprendimento
La visione non è solo vedere bene da lontano o da vicino. L’atto visivo coinvolge molti processi complessi che permettono di:
- seguire le righe di un testo
- spostare correttamente lo sguardo
- mantenere la messa a fuoco
- coordinare entrambi gli occhi
- interpretare correttamente simboli, lettere e numeri
In pratica, oltre l’80% delle informazioni scolastiche passa attraverso la vista. Una difficoltà visiva, anche minima, può dunque compromettere lettura, scrittura e comprensione.
Quando la visione può interferire con i DSA
Non tutti i bambini con problemi visivi hanno un DSA, e viceversa. Tuttavia, esiste un terreno comune che merita attenzione. Le disfunzioni visive funzionali, spesso non rilevate con una visita oculistica standard, possono accentuare o mimare i sintomi di un DSA.
Esempi concreti:
- Un bambino dislessico che ha anche una difficoltà di convergenza oculare (cioè fatica a mantenere gli occhi allineati su un testo) può leggere con ancora più lentezza e commettere più errori.
- In caso di instabilità nei movimenti oculari, può avere difficoltà a seguire le righe, saltare parole o leggere due volte la stessa riga.
- Difficoltà visuo-percettive possono generare confusione tra lettere simili, come “b” e “d” o “p” e “q”.
Queste problematiche non sono disturbi visivi tradizionali come miopia o ipermetropia, ma rientrano nelle abilità visive funzionali, ovvero competenze integrate tra occhi e cervello.
Differenza tra esame visivo standard e valutazione funzionale
Una visita oculistica classica valuta la salute dell’occhio e l’acuità visiva (10/10). È fondamentale, ma non basta per escludere problemi visivi funzionali.
È per questo che, in presenza di DSA o difficoltà scolastiche persistenti, è utile affiancare:
- una valutazione optometrica funzionale
- test specifici di abilità visive, come l’inseguimento oculare, la convergenza, l’accomodazione
- un'analisi delle abilità visuo-percettive
Questo tipo di valutazione viene spesso eseguita da optometristi specializzati o professionisti della riabilitazione visiva, in collaborazione con logopedisti, neuropsichiatri e psicologi dell’età evolutiva.
Il ruolo dell’optometria e della visual training
Se da una valutazione emergono difficoltà visive funzionali, è possibile intraprendere un percorso di riabilitazione visiva, detto anche visual training.
Il visual training è un programma di esercizi visivi personalizzati, volto a migliorare:
- il controllo oculomotorio
- la coordinazione binoculare
- la messa a fuoco rapida
- la percezione visiva
Questi esercizi non curano i DSA (che restano disturbi neurobiologici), ma possono ridurre i sintomi visivi associati e migliorare il rendimento scolastico.
La collaborazione multidisciplinare è fondamentale
Il bambino con DSA e difficoltà visive va seguito da un’équipe integrata. Nessuna figura professionale può operare da sola: il lavoro di rete è essenziale.
L’équipe ideale include:
- Neuropsichiatra infantile (diagnosi DSA)
- Psicologo e logopedista (valutazione e trattamento delle abilità cognitive e linguistiche)
- Optometrista o ortottista (valutazione e training visivo)
- Insegnanti e famiglia, coinvolti nel percorso educativo
Solo così si può offrire un supporto completo e personalizzato, che tenga conto di tutti i fattori coinvolti nel processo di apprendimento.
Quando sospettare una difficoltà visiva in un bambino con DSA?
Ecco alcuni segnali da non sottovalutare:
- Tiene la testa inclinata mentre legge o scrive
- Avvicina molto il viso al foglio
- Salta righe o parole durante la lettura
- Strizza gli occhi spesso o si sfrega gli occhi
- Fatica a copiare dalla lavagna
- Mostra affaticamento visivo dopo poco tempo
In questi casi, è bene non fermarsi a un controllo visivo di base, ma approfondire con test specifici.
L'importanza di intervenire precocemente
Come per ogni disturbo dell'apprendimento, intervenire in modo tempestivo è fondamentale. Un bambino che sperimenta difficoltà visive non diagnosticate può sviluppare:
- frustrazione
- abbassamento dell’autostima
- disinteresse per la scuola
Al contrario, riconoscere e trattare eventuali difficoltà visive può favorire:
- una maggiore autonomia nello studio
- un miglioramento nelle performance scolastiche
- un atteggiamento più positivo verso la lettura e l’apprendimento
Il collegamento tra DSA e visione non implica che i disturbi dell’apprendimento siano causati da problemi visivi, ma evidenzia come difficoltà visive funzionali possano sovrapporsi o amplificare i sintomi dei DSA.
Una valutazione visiva funzionale, integrata con una diagnosi specialistica, può fare la differenza nel percorso scolastico ed emotivo del bambino.
Il messaggio è chiaro: vedere bene non significa necessariamente usare bene la vista per apprendere. E quando la visione funziona meglio, anche l’apprendimento può migliorare.
5 Domande e risposte frequenti su DSA e visione
1. I problemi visivi possono causare i DSA?
No. I DSA sono disturbi neurobiologici. Tuttavia, problemi visivi funzionali possono accentuare le difficoltà scolastiche o mimare i sintomi di un DSA.
2. Se un bambino ha 10/10 può comunque avere difficoltà visive?
Sì. L’acuità visiva non misura tutte le abilità visive funzionali, come la coordinazione oculare o la percezione visiva.
3. Cos’è il visual training?
È un programma di esercizi visivi personalizzati, progettato per potenziare le funzioni visive coinvolte nell’apprendimento.
4. Tutti i bambini con DSA dovrebbero fare una valutazione visiva?
È consigliato in caso di segnali visivi (come affaticamento o difficoltà nella lettura) per escludere o confermare disfunzioni visive associate.
5. Chi può fare una valutazione visiva funzionale?
Professionisti come optometristi, ortottisti o terapisti della visione, in collaborazione con neuropsichiatri e logopedisti.
Se desideri approfondire questo tema, ti invitiamo a consultare professionisti specializzati e a richiedere una valutazione multidisciplinare, utile per definire un piano d’azione personalizzato e davvero efficace per ogni bambino.