Ortocheratologia
Tecnica non chirurgica
Che cos’è l’ortocheratologia
L’ortocheratologia è una tecnica non chirurgica grazie alla quale è possibile eliminare temporaneamente difetti di vista come la miopia, ipermetropia e astigmatismo attraverso l’applicazione programmata di lenti a contatto.
Questa tecnica consiste nell’applicazione di lenti rigide gas permeabili (RGP) con una conformazione particolare, detta a geometria detta “inversa” , per modificare la forma della cornea a scopo ottico.
Le lenti per ortocheratologia “notturne” sono fatte con materiali estremamente permeabili all’ossigeno e si indossano mentre si dorme: in questo modo producono una riduzione temporanea del difetto di vista cambiando la forma della superficie della cornea, grazie alle caratteristiche di plasticità della cornea. Qualsiasi lente a contatto rgp rigida gas-permeabile induce una modificazione della forma che originariamente possiede la cornea. Quando la lente è indossata si vede bene come con una lente a contatto qualsiasi; quando al mattino la lente viene rimossa, la cornea mantiene la sua forma modificata e si continua a vedere bene ad occhio nudo per tutto il giorno, senza occhiali e senza lenti a contatto.
Dopo un primo periodo di adattamento, la visione nitida ad occhio nudo dura fino a sera. Questo tempo varia in base al difetto visivo, maggiore è il difetto maggiore saranno il numero di notti per raggiungere una visione soddisfacente. Rimettendo le lenti ogni notte si mantiene un effetto stabile nel tempo.
Questo trattamento è completamente reversibile: se si desidera interrompere l’uso di queste lenti, è sufficiente un breve periodo di sospensione perché la cornea ritorni alla sua forma originaria.
Gli Studi Scientifici
La moderna ortocheratologia determinare una visione ottimale per tutto l’arco della giornata e più.
Rimosse le lenti la cornea, in base alle sue caratteristiche di viscoelasticità, tenderà ad assumere la lentamente la sua forma originaria. E’ quindi necessario indossarle ogni notte affinché sia mantenuto l’effetto correttivo.
Ad oggi l’uso delle lenti nottunre rappresenta una valido aiuto in molteplici situazioni.
Precursore della chirurgia refrattiva
In molti paesi europei e negli USA l’ortocheratologia viene richiesta, dai medici oculisti, come precursore per una futura chirurgia refrattiva. Il risulatato ortocheratologico che si ottiene è motlo simile all’intervento di chiururgia refrattiva e d è quindi possibile, in coloro che vogliono provare quale saranno le conseguenze dell’intervento, mostrare il risultato post-interventoa. Le eventuali conseguenze come la percezione visiva e visuo-spaziale ed eventuali aloni intorno alle luci la sera.
In età adolescenziale
L’ortochetologia non presenta limiti di età, quaindi può essere utilizata da tutti coloro che sono idonei al porto, previa visita oculistica. Nei paesi come la Cina, dove è molto sentito il fenomento dell’aumento della miopia, il quale ha assunto un peso sociale importante, l’ortocheratoloiga rappresenta un valido aiuto grazie alle proprietà di contenere la progressione della miopia. Rallentare la progressione della miopia significa, per esempio, eseguire una futura chirurgia refrattiva meno invasiva essendo stata contenuta la miopia da eliminare.
In più, grazie ad un campo visivo maggiore rispetto agli occhiali e ad una “naturale visione” priva di difetti visivi vi è un notevole miglioramento delle capacità visive durante le attività sport
Alcuni studi psicologici mostrano un miglioramento delle interazioni sociali tra gli adolescenti
Il principio di funzionamento delle lenti a contatto notturne
La cornea è una struttura trasparente, deformabile, avascolare. Ha svariate funzioni, ma la più importante di queste è senza dubbio la sua funzione ottica.
Dal punto di vista istologico, la cornea si suddivide in 6 strati, che esplicano differenti funzioni in sinergia tra loro al fine di permettere alla cornea stessa di svolgere le proprie funzioni.
Dall’esterno verso l’interno dell’occhio abbiamo:
Epitelio
Lamina plastica basale (Strato di Bowman)
Stroma
Lamina di Dua
Lamina limitante posteriore (Strato di Descemet)
Endotelio
Il trattamento ortocheratologico coinvolge quasi esclusivamente l’epitelio corneale , ovvero, lo strato più esterno della
cornea. E’ uno strato di tipo squamoso, composto da vari strati di cellule. Nel corso degli anni, svariati studi hanno dimostrato che l’ epitelio corneale sia lo strato maggiormente coinvolto durante nel trattamento delle lenti a contatto notturne.
Dal punto di vista dell’ anatomia macroscopica, si è visto come sia sufficiente indossare le LaC geometria inversa per 1 ora
per ottenere una riduzione dello spessore epiteliale centrale (Jayakumar, Swarbrick; 2005). Questo assottigliamento iniziale si è visto essere dipendente dall’ età dei soggetti: nei bambini e nei giovani adulti l’ epitelio subisce un maggior assottigliamento rispetto gli adulti indice di una riduzione della plasticità epiteliale con l’avanzare dell’ età si è rivelata essere una pratica totalmente sicura.
Cambiamenti indotti sulla cornea dalle lac.
La tecnica ortocheratologica produce una risposta corneale alla pressione meccanica esercitata dalle lenti rigide a geometria inversa. Le reazioni corneali alle forze esercitate da una lente ok sono dovute alle proprietà viscoelastiche:
Le caratteristiche elastiche rendono possibile la riduzione di una miopia in breve tempo.
Le caratteristiche viscose sono causa di una regressione piuttosto lenta della miopia tanto che anche dopo molte ore trascorse senza indossare le lac sussiste sempre un accettabile compensazione correttiva.
Il meccanismo d’azione esatto su cui basa l’ortok non è ancora ben conosciuto. Numerosi studi hanno analizzato gli effetti sui parametri corneali indotti dal trattamento ortok per la miopia.
Quello che è stato riscontrato è la presenza di un assottigliamento centrale a carico epiteliale e l’ispessimento medio periferico a carico epiteliale e stromale (lo strato profondo della cornea). Per quanto riguarda la curvatura posteriore della cornea non è stata evidenziata alcuna modifica. Quindi i parametri che vengono modificati dal trattamento ortok sono lo spessore e il raggio di curvatura della superficie anteriore della cornea.
L’ipotesi attualmente più accreditata è che il cambiamento della struttura anteriore della cornea sia dovuta alla forza esercitata dal film lacrimale tra la lente e la cornea che causa una graduale ed instabile ridistribuzione dei fluidi e delle cellule epiteliali sotto la lente dal centro verso la periferia. La media periferia diventa più spessa a causa della pressione del serbatoio del film lacrimale creato sotto la seconda curva più stretta della lente (la curva di appoggio). Si stima che l’appiattimento è di circa 5 micron per ogni diottria di correzione.
Le lac a geometria inversa inducendo l’appiattimento centrale modificano l’eccentricità del profilo corneale , che diventa oblato l’altezza saggittale della cornea si riduce e con questa diminuisce la lunghezza assiale dell’occhio.
Nieto-Bona e colleghi, attraverso l’ analisi dell’ epitelio di alcuni pazienti con microscopio confocale effettuata dopo 1 mese dalla sospensione delle Lac, hanno confermato il totale recupero dello spessore epiteliale. Questo ha portato gli autori ad affermare come la maggior parte delle alterazioni a carico dell’ epitelio siano reversibili (NietoBona et al.; 2011).
Controllo della progressione miopica
Diversi studi hanno a livello mondiale dimostrato che il trattamento ortocheratologico è un metodo efficace a rallentare la progressione della miopia in carattere adolescenziale. Il fenomeno si può spiegare attraverso la “Teoria della sfocatura ipermetropica periferica”.
Nonostante i fattori che possono influenzare la progressione miopica siano vari (come la crescita, l’etnia, il lavoro, la salute, la nutrizione, l’ereditarietà) un ruolo fondamentale nello stimolo per l’allungamento assiale sembra essere la presenza di un defocus dell’immagine retinica. Infatti l’occhio miope presenta miopia refrattiva centrale ma, dato che la cornea tende ad appiattirsi in periferia , qui è presente un raggio corneale maggiore e il potere corneale diminuisce. Pertanto, soprattutto nelle miopie di moderata entità che presentano cornee più prolate, è presente una condizione ipermetropica periferica.
Questa condizione risulterebbe un fattore di rischio per la progressione miopica dato che l’occhio tende a spostare il piano retinico verso il piano immagine al fine di ridurre il diametro del disco di confusione e di conseguenza causa un allungamento del bulbo. Le lenti ortok determinano un appiattimento centrale compensando la miopia e mantengono invariato il potere corneale nella media periferia attraverso un ispessimento dato dalla curva di inversione che quindi determina un defocus miopico in grado di rallentare l’avanzamento della miopia.
Anche se i meccanismi che stanno alla base del rallentamento della progressione miopica necessitano di ulteriori studi, sono numerose le ricerche13 che testimoniano come il trattamento ortok sia in grado di rallentare l’allungamento del bulbo oculare e casi di ripresa della progressione miopica in seguito all’interruzione del trattamento.
La Progressione Miopica Stabilito che la correzione del difetto tramite l’ortocheratologia notturna è efficace e sicura, si è indagato anche sul suo effetto nella progressione della miopia. Il poco tempo a disposizione non ci ha consentito di poter ricercare un gruppo di controllo adeguato che fosse omogeneo al gruppo ortocheratologico per età e difetto rifrattivo, all’interno dello stesso centro.
Abbiamo pertanto scelto di confrontare i nostri dati con quelli presenti nella letteratura. È stato svolto uno studio per il controllo della miopia eseguito tramite l’applicazione di lenti a modellamento corneale e si è riscontrato un problema riguardante la refrazione, vista la temporaneità della correzione provocata dal trattamento che non si era verificato negli altri studi in cui erano state utilizzate correzioni convenzionali